Ti è mai capitato di fare più fatica del solito ad alzarti la mattina? Di non avere voglia di affrontare la giornata o di prenderti cura della tua persona? Di piangere spesso? Hai mai avuto difficoltà a concentrarti sulle cose, avere disagio ad incontrare gente ed avere difficoltà ad addormentarti la sera? Ti sei mai sentito così triste da pensare addirittura che la tua stessa vita possa non avere alcun senso?
Se la risposta è SI’ alla maggior parte di queste domande, allora molto probabilmente (come moltissime altre persone), sei andato incontro ad uno STATO DEPRESSIVO. Questo stato psichico non è, di per sé, segno di una patologia.
E’ fisiologico, infatti, che il nostro umore oscilli, entro certi limiti, verso l’alto e verso il basso, magari a seconda di ciò che stiamo realmente vivendo in un determinato periodo.
Ciò che differenzia un “fisiologico” stato depressivo dalla malattia chiamata Depressione è la durata e l’intensità dei sintomi. Se questo stato dura meno di 2 settimane e permette comunque (magari con maggiore sforzo) lo svolgersi delle comuni attività quotidiane (alzarsi, cura della persona, mangiare, lavorare, studiare, incontrare altre persone, viaggiare, dormire, eccetera), allora molto probabilmente ci si trova di fronte ad un “momento” di difficoltà che spontaneamente si è poi risolto.
Se invece questo stato d’animo dura per più di due settimane o la intensità dei sintomi non consente lo svolgersi delle comuni attività quotidiane o persista il pensiero che la nostra vita non valga più la pena di essere vissuta, allora questo è il momento di FERMARSI e di chiamare il proprio Medico di Base e di trovare insieme a lui uno Specialista Psichiatra.
Con l’AIUTO del Medico (e di una visita specialistica) si capirà insieme se ci si trova davvero davanti ad una malattia depressiva e si valuterà l’opportunità di iniziare una adeguata terapia farmacologica di tipo antidepressivo.
Grazie alla ricerca in ambito medico, esiste oggi una vasta gamma di nuovi ANTIDEPRESSIVI che portano alla guarigione nella quasi totalità dei casi. La prognosi, con un adeguato trattamento è, dunque, ottima e la cura dura almeno un anno.
Talvolta è necessario affiancare un percorso di Psicoterapia, in genere, a partire dal secondo mese di trattamento farmacologico, cioè dopo che il paziente comincia a stare meglio.